Primi strumenti a disposizione del creditore


Il creditore, sia esso un istituto finanziario, un privato o un'azienda - trattandosi di crediti commerciali- ha sempre il diritto di sollecitare un debito scaduto o l'adempimento di una prestazione non eseguita entro i termini stabiliti. Sia la messa in mora che la diffida ad adempiere hanno lo scopo di sollecitare il debitore rispettivamente al pagamento o all'adempimento di un obbligo nei confronti del creditore.


Le circostanze che portano alla mora del debitore possono essere fondamentalmente di due tipologie

-        il debitore esegue la prestazione in modo inesatto o in ritardo o la esegue parzialmente

-        il debitore non vuole adempiere o adempie senza la necessaria diligenza

in entrambi i casi il credito vantato deve essere certo, liquido ed esigibile e l’intimazione al debitore ad adempiere deve essere formulata per iscritto.


La messa in mora consiste dunque in una lettera in cui si invita formalmente il debitore ad eseguire la propria prestazione, e quindi a rispettare gli impegni presi nel contratto, entro un dato termine che può variare in base alla situazione specifica e al debito in questione. In alternativa si potrebbe formulare una richiesta di saldo entro un ragionevole periodo di tempo.


Venendo alla diffida ad adempiere, questa a differenza della messa in mora, consiste in una lettera formale con la quale si ordina alla parte inadempiente di eseguire la propria prestazione entro un determinato termine, non inferiore a 15 giorni, con l’avvertimento che, in caso contrario, il contratto si intenderà risolto.


Il creditore in sintesi ha sempre il diritto di richiedere il pagamento di un debito scaduto o non adempiuto entro i termini. La richiesta può dunque essere fatta in prima persona o avvalendosi di agenzie specializzate  nei servizi del Recupero Crediti.


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